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Si crea spesso confusione rispetto ai due concetti di isolamento e correzione acustica.
La correzione acustica contribuisce al comfort acustico dell’ambiente in termini di riduzione del tempo di riverbero e di altri parametri correlati. Non ci aiuta ad evitare la trasmissione del rumore verso l’esterno o l’immissione di rumori esterni nel nostro locale. L’installazione di pannelli fonoassorbenti quindi non risolverà mai problemi di trasmissione di rumore; al massimo potrà contribuire al controllo energetico delle sorgenti sonore presenti.
L’isolamento acustico dei locali è un aspetto completamente diverso che, insieme alla correzione, contribuisce alla qualità acustica di uno spazio ed alla riuscita di un’attività.
In che termini? Una qualsiasi attività che abbia problemi di isolamento acustico e trasmissione del rumore nei confronti di unità immobiliari adiacenti, non riuscirà a svolgere serenamente il proprio lavoro. In molti casi questa condizione diventa un vincolo davvero imponente che genera costi gestionali imprevisti nell’organizzazione del lavoro, oltre a porre dei seri limiti allo svolgimento effettivo dell’attività. In molti casi ci siamo trovati ad affrontare situazioni in cui, a fronte di un esposto di qualche vicino disturbato, l’attività è stata costretta a bloccare parzialmente o totalmente la propria attività fino a risanamento eseguito.
Con questo articolo vogliamo fornirvi alcune informazioni di base che possono aiutarvi nella valutazione degli interventi.
In acustica, e di conseguenza in tutto quello che riguarda anche l’isolamento acustico, non esistono soluzioni univoche; diffidate dunque da chi si basa sempre sullo stesso tipo di intervento a prescindere dal problema. Diffidate anche da chi vi dice che con una doppia lastra di cartongesso o, meglio ancora, di piombo (!?!) avrete fatto un isolamento adeguato per far suonare gruppi live nel vostro locale o nella vostra sala prove.
L’esperienza di settore ormai consolidata ci permette di valutare ogni ambiente come un ambiente a sè, con le proprie caratteristiche e criticità intrinseche.
Si trovano online una marea di documenti, schede tecniche di prodotto e di soluzioni “infallibili” ed economiche. L’interpretazione di tali dati va eseguita con un certo spirito critico. Molte volte anche noi progettisti ci troviamo in difficoltà nel reperimento delle corrette informazioni da adottare in fase di calcolo.

I primi punti da chiarire sono:

  • l’isolamento acustico è la parte meno economica tra gli interventi acustici.
  • l’isolamento acustico deve essere adeguatamente dimensionato in relazione alla destinazione d’uso dell’ambiente. Il grado di isolamento acustico richiesto tra due appartamenti non sarà adatto ad un ristorante e sarà ancora diverso da quello da garantire all’interno di una sala prove musicale. Le differenze non stanno solo nelle quantità di materiale, ma anche nelle tipologie dei materiali utilizzati e nello schema costruttivo.
  • l’isolamento acustico pesa, per cui vanno prese in seria considerazione anche le strutture su cui stiamo lavorando.
  • L’isolamento è la parte acustica tecnicamente più impegnativa.
  • L‘isolamento acustico non è assoluto ed a prescindere dai livelli sonori sviluppati all’interno dell’ambiente sorgente. Per questo vanno analizzate le strutture esistenti ed il grado di isolamento necessario in relazione all’attività da svolgersi.

Non ci soffermeremo sugli aspetti di calcolo facendo una carrellata di formule, ma su alcuni concetti che riteniamo fondamentali al pari dei numeri.
Quello che ci preme trattare sono gli aspetti che collaborano alla buona riuscita di un isolamento acustico.
Innanzitutto, l’isolamento acustico deve essere un tappo, inteso come un qualcosa di inviolabile, che chiuda a dovere e sul quale non devono esserci fori che danno luogo ai famosi ponti acustici. Un errore comune nella posa dei controsoffitti acustici (fonoisolanti) è quello di utilizzarli per il passaggio dell’illuminazione. Questa è una di quelle cose da evitare sempre: la calata delle luci andrà ad inficiare enormemente il risultato finale. Il tappo isolante non costituisce lo strato finale del nostro lavoro.

L’isolamento acustico (esteso sia a partizioni verticali che orizzontali) deve essere ermetico e desolidarizzato dalle strutture esistenti. In che modo? Scegliendo la giusta molla e la giusta massa. Il concetto di massa viene affrontato di continuo in questa materia; quello di molla anche, ma raramente viene approfondito.
La molla può essere costituita da un tappetino resiliente da pavimento, da una fascia perimetrale per pareti divisorie o controsoffitto o da giunti antivibranti per “staccare” il controsoffitto dal solaio. I materiali sono tra loro molto diversi e le schede tecniche dovrebbero sempre fornire ai progettisti i dati necessari per una corretta valutazione progettuale. Ci sono materiali che funzionano molto bene, altri che funzionano meno; alcuni giusti per determinate applicazioni, ma inedaguati per altre. Un ambito molto interessante è legato ai supporti antivibranti che siano per controsoffitti o materassini da pavimento. La gomma, il giunto, il supporto vanno valutati in base ai carichi supportati; le qualità dei supporti differiscono molto e spesso anche i prezzi, ma la differenza esiste. Andando sul pratico: utilizzareste mai un ammortizzatore di una Cinquecento su un autotreno, o viceversa? L’intero concetto, a nostro avviso, è racchiuso in questo esempio. I carichi e gli scopi dei due mezzi non sono equivalenti; gli ammortizzatori non possono essere gli stessi per l’uno e l’altro mezzo.
Di conseguenza, la massa conta, ma la differenza è fatta in gran parte dalla molla giusta.

Gli aspetti fondamentali per un buon isolamento acustico si estendono dunque da una progettazione accurata fino ad una posa in opera altrettanto accurata e specializzata. Nelle tappe intermedie di questo viaggio esiste un’incredibile quantità di fattori che determinano la qualità e l’efficacia del risultato. Quello fondamentale è sicuramente legato alla gestione delle criticità che si presentano su ogni cantiere. Un esempio è dettato dal passaggio degli impianti. Tutti gli impianti (elettrico, condizionamento, ricambio aria, elettroacustico, ecc ecc) sono fondamentali all’interno dell’ambiente e devono essere adeguatamente integrati all’isolamento acustico. Spesso accade che questi non siano solo motivo di generazione di ponti acustici indesiderati, ma che costituiscano un vero e proprio veicolo per la trasmissione ed il trasporto di rumore tra un ambiente e l’altro o tra più ambienti contemporaneamente. Un esempio concreto è dato dalle canalizzazioni degli impianti di aerazione che se non adeguatamente studiate, dimensionate ed installate sono una delle pricipali fonti di problemi.
L’ultimo punto a cui vogliamo rivolgere l’attenzione è che intervenire per risanare un isolamento acustico sottodimensionato e mal eseguito può essere molto problematico e spesso risulta opportuno smantellare completamente l’esistente e ripartire da zero, con non pochi sprechi di risorse economiche.
Per tutte queste ragioni è importante rivolgersi a professionisti del settore in grado di progettare ed eseguire gli interventi ad opera d’arte.

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